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Il logo

Il logo dell’Arciragazzi è strettamente collegato con l’idea stessa dei Diritti dell’Infanzia, quasi a prefigurare, all’inizio degli anni ’80, quel connubio naturale e inscindibile fra la nostra associazione e la Convenzione ONU che sarà promulgata quasi 10 anni dopo la nostra nascita.

Ma come è nato il logo Arciragazzi? 
Per scoprirlo bisogna tornare indietro al 1979 quando viene organizzato l’anno internazionale dell’Infanzia.
Ciascuno Stato elabora loghi propri, manifesti, pubblicazioni, francobolli. Nello specifico, la Polonia spicca come nazione particolarmente attiva per l’anno internazionale dell’Infanzia. Tra le sue proposte vi è quella di superare l’allora Dichiarazione dei Diritti del Bambino (anno 1959, ONU) con una Convenzione, che abbia maggiore peso giuridico. Parte nei fatti da lì il percorso che porterà, 10 anni dopo alla promulgazione della Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia.
Tra le iniziative polacche spiccano anche cartelloni, manifesti e simili: tra questi ce n’è uno, che ritrae un sole con le trecce (perché nella loro lingua il sole è una figura femminile). Il manifesto è di un grafico, Karol Sliwke, spesso utilizzato dallo Stato Polacco per manifestazioni di vario tipo. Il manifesto, insieme ad alcuni altri, entra a far parte di una raccolta (formato 35 x 70 cm) che dal 1980 viene realizzata per celebrare l’appena concluso anno internazionale dell’Infanzia.

Nel frattempo, in Italia, proprio fra la fine degli anni 70 e il 1980 si precisa l’idea che porterà alla nascita dell’ARCI/Ragazzi (si chiamava così, allora, perché nasceva nell’ambito ARCI per proporre un’associazione laica ed educativa proprio ai ragazzi).

In una riunione autunnale in terra toscana, ospitati da uno dei fondatori (Meacci), si ritrovano con Carlo Pagliarini alcuni altri, tra cui Marconi e Sossai. Proprio Marconi porta con sé la raccolta dei manifesti celebrativi del 1979, anno internazionale dell’Infanzia, proponendo che venga scelto come logo della nuova associazione quel sole (senza trecce, così da renderlo compatibile con il genere maschile che esso ha in Italia), così distante dai simboli di partito e così vicino ai disegni dei bambini.

L’idea del sole, si disse allora, era anche legata alla “Galassia” composta dai “Pianeti” diversi che sono abitati dai bambini, considerati “alieni” dagli adulti; l’Arci/Ragazzi (con il suo sole che illuminava) doveva appunto servire ad esplorare i “pianeti-bambini”, attraverso la costruzione di vere e proprie “Basi” (sui pianeti, prendendo a prestito qualche immagine fantascientifica). Da qui, tra l’altro, prende le mosse il nome “BASE”, che tanta fortuna e storia avrà nell’associazione, andando a definire il contesto territoriale dove bambini e adulti sperimentano percorsi associativi comuni.

Da sottolineare la vicinanza tra queste elaborazioni e le suggestioni rodariane: è infatti proprio una poesia di Rodari ad accompagnare il logo nell’assemblea costituente del 1981; quel Rodari che fu Presidente della disciolta API – Associazione dei Pionieri d’Italia – che con Carlo aveva percorso importanti direzioni e idee educative. La poesia, al contempo, marca la distanza fra il livello “fantastico” (e fantasioso) di queste idee e la pesantezza ideologica (e anche simbolica) di altri pensieri che in allora si manifestavano.

Arciragazzi nasceva da un discorso compiuto ed intenzionale anche nelle scelte simboliche e nonostante tale elaborazione fosse articolata, successivamente ne è rimasto solo lo spirito (il sole, la base, le poesie di Rodari, i Pianeti-Bambini da esplorare, etc.), a dimostrazione di una volontà di leggerezza, di semplicità e di originalità che sono in fondo le cifre basilari (ecco di nuovo la “base”) di ARCIRAGAZZI.


Logo Arciragazzi


"Dopo la pioggia viene il sereno,
Brilla in cielo l’arcobaleno:
È come un ponte imbandierato
E il sole vi passa, festeggiato.”

Scarica il logo ufficiale


Informazioni raccolte ed elaborate da Yuri Pertichini, settembre 2006

La ricostruzione del processo di scelta del logo, come il ricordo delle elaborazioni teoriche intorno ad esso, si deve a Dimitri Sossai, tra i Fondatori dell’Associazione, senza il quale questa “breve storia” non sarebbe stata possibile.




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