Arciragazzi
ESTATE INFANZIA E ADOLESCENZA
Alla vigilia della conferenza delle Regioni straordinaria sulle Linee guida per le riaperture arriva l’appello di Arci e Arciragazzi a rivedere alcune delle misure in relazione alle attività educative per l’estate rivolte all’infanzia e all’adolescenza.
Il Governo ha sempre dichiarato che le varie decisioni avrebbero fatto riferimento anche all’evolvere della conoscenza della pandemia, aggiornando quanto necessario al fine di assicurare il maggior grado possibile di salute pubblica e di contrasto alla diffusione del contagio da Covid-19.
Ricordiamo che i recenti dati nazionali e internazionali riferiti ai bambini e agli adolescenti convergono tutti su alcuni aspetti di grande rilevanza: i minorenni sono nel complesso meno soggetti al contagio, in una percentuale molto bassa quasi irrilevante; tra questi, sono quasi irrilevanti i casi di contagio sotto i 10 anni.
Le attuali Linee Guida, nazionali e regionali, concordano nella definizione di misure per le attività estive di bambini e adolescenti significativamente rigide in termini di distanziamento fisico, obbligo di mascherine e in generale di “affiancamento” quasi permanente di figure adulte a controllo dei gruppi.
Per questo crediamo necessario un cambio di prospettiva in merito alle misure che riguardano i minorenni in ambito estivo o, in generale, extrascolastico. Tra le nostre proposte:
1. mantenere la condivisibile misura di diradamento degli assembramenti da parte di adulti nell’ambito delle attività estive;
2. adottare, come metodo generale di lavoro, la strutturazione di attività supervisionate da adulti ma gestite il più possibile in autonomia dai bambini e adolescenti, in una logica steineriana/montessoriana, come metodo pedagogico naturalmente adatto a diminuire possibili rischi di contagio;
3. predisporre l’utilizzo di mascherine esclusivamente da parte degli adulti;
4. far decadere la misura della rigidità dell’organizzazione dei piccoli gruppi;
5. far contestualmente decadere il divieto di contatto, che non appare efficace sanitariamente ed è educativamente e psicopedagogicamente pericoloso, sostituendolo con la sopracitata richiesta di organizzazione di attività che non prevedano assembramenti.
Mantenendo queste misure, insieme ad una frequente pulizia delle mani, nonché alla realizzazione delle attività in prevalenza all’aperto, appare possibile realizzare quanto necessario per il contrasto del rischio di contagio, componendo bisogni e diritti dei bambini/adolescenti e misure di profilassi.
Roma 8 giugno 2020